Maestro è definito chi eccelle in un’Arte, in una scienza, in una disciplina, così da poterla insegnare ad altri…ma io credo che la vera essenza sia l’essere “Maestro e parallelamente allievo nell’Arte”.
Un Maestro spesso lo si riconosce non da gesti eclatanti o tecniche poderose, ma da piccoli e quasi impercettibili passaggi che stanno però li a testimoniare – a chi abbia occhi tanto attenti da coglierli – la sua perizia.
Una tecnica veloce può impressionare, un contrattacco potrebbe sorprendere ed entusiasmare. Ma sono la calma e il controllo nella vita quotidiana, quanto il movimento esatto e fulmineo i veri momenti che, magari sfuggono ai più ma che parlano tanto quanto gli altri momenti.
Colui da cui apprendo per esempio, è la persona più umile che abbia mai conosciuto. Osservandolo non riesci assolutamente a sospettare nulla di lui. Spesso con lo sguardo perso, sa sempre cosa gli succede intorno. Quando conosce qualcuno sorride e saluta per primo. È gentile, è umile. Lui non cerca mai motivo d’impressionarti, ma quando serve ti gela con il solo sguardo.
Oggi come oggi non ho più paura di combattere in uno scontro fisico, ma temo un Uomo del genere, che ti permette di distinguere il REALE da ciò che non lo è, e che se deve, sa combattere (anche) col Sorriso.
Respiro dopo respiro, colpo su colpo, mi rialzerò’ davanti il mio Maestro. È l’unico modo che conosco, per renderli davvero onore ai suoi preziosi insegnamenti.
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